Focus neopromosse, Gabriele Angella (Perugia)

Scritto il 20/09/2021
da Claudio Sottile

 Speciale Serie B 



A fine campionato sarai contento se…?
“Sarò contento se raggiungeremo la salvezza. Dovremo stare sul pezzo e giocare partita dopo partita”.

È più difficile essere promossi dalla Serie C oppure confermarsi in cadetteria?
“Vincere la C, come qualsiasi altro campionato, non è facile. Ci vogliono tante componenti che si devono incastrare, a cominciare dal gruppo. Non posso pronunciarmi su cosa sia più facile”.

Dove potrebbero nascondersi le insidie maggiori durante il cammino?
“Le insidie ci saranno in tutte le partite, che si preannunciano ostiche. Dovremo cercare di lavorare e allenarci bene, creando un gran gruppo, gestendo da spogliatoio unito momenti positivi e negativi che si presenteranno durante l’anno. Solo così si può raggiungere l’obiettivo”.

Giocare a porte chiuse o con ingressi contingentati, perdendo lo slancio emozionale del salto di categoria, può configurarsi come un doppio svantaggio per una neopromossa?
“L’anno scorso abbiamo giocato sempre a porte chiuse, i tifosi ci sono mancati tantissimo. Sicuramente, con la riapertura degli stadi, per noi sarà super importante riaverli. Perugia è una città importante, con una tifoseria unica, le persone ci tengono tantissimo alla squadra. Sarà un punto a nostro favore. Se dovesse tornare lo scenario dell’anno scorso, speriamo di no, ci dovremo adeguare, sarebbe un fattore negativo non solo per noi, ma per qualsiasi squadra. Giocare con il pubblico è bellissimo e questo deve essere il calcio”.



C’è una partita che hai cerchiato sul calendario e che aspetti con particolare enfasi per un qualsiasi motivo?
“Sinceramente no. Dopo la stagione di C, aspetto con interesse tutte le giornate. Ho voglia di giocarmi questo campionato e di fare grandi prestazioni. È il mio obiettivo, condiviso dai miei compagni del Grifone. Sono tutte gare importanti, difficili e belle da giocare. Il campionato è lungo, ci sono vari step”.

La B è spesso indicata come la fucina dei talenti di domani. Il nome di un giovane della tua squadra che dirà la sua in futuro?
“Non voglio sbilanciarmi. I giudizi si emettono dopo diverse partite. Ora come ora non voglio espormi, devo ancora conoscere bene i miei compagni, siamo all’inizio. Un giocatore si giudica da tanti fattori, non solo dalle caratteristiche tecniche. In primis è necessario che sia un professionista, poi viene il resto”.

Intravedi margini per una doppia scalata, impresa spesso avvenuta nelle ultime stagioni?
“È difficile da dire. Sicuramente una squadra neopromossa ha un gruppo importante, un’organizzazione e dei valori. Il livello in B cambia, bisogna valutare come ci si approccia alla categoria. L’obiettivo del Perugia è la salvezza, poi nel calcio non si sa mai. Ogni partita va giocata, le certezze non esistono. Puoi prendere giocatori di nome, ma se non corrono o non sono in forma, non rendono. Il nostro gruppo è ottimo, è la base per togliersi delle soddisfazioni”.