Da lontano... Alberto Brignoli (Panathinaikos, Grecia)

Scritto il 22/04/2022
da Pino Lazzaro


Classe 1991, bergamasco di Trescore Balneario, ha giocato via via con Montichiari (D-Seconda Divisione), Lumezzane (Prima Divisione), Ternana (B), Sampdoria (A), Leganés (Liga spagnola), Perugia (B), Benevento (A; suo quel “famoso” gol di testa, al 5° minuto di recupero, che diede il primo punto alla squadra di casa contro il Milan: punizione di Cataldi, spizzata di testa e pallone alle spalle di Donnarumma) ed Empoli (B, con vittoria del campionato). Al Panathinaikos dalla scorsa estate.

 



Partire
“Dopo il campionato vinto con l’Empoli mi sono trovato davanti a un bivio, mi fai così ripensare a ciò che mi ha convinto a non rimanere e pure a ciò che non ha fatto sì di trattenermi. La mia idea era quella di restare a Empoli, non è stato poi possibile e mi è arrivata infine l’offerta dalla Grecia, tre anni di contratto, già un’esperienza l’avevo fatta in Spagna: non ci ho pensato più di tanto e ho detto sì.
Vivo nel quartiere di Voula, sul mare, è proprio bello qui, a mezz'ora dal centro sportivo in cui ci alleniamo. Città molto grande, vita un po’ simile alla nostra, c’è tutto. Vivo da solo, ogni tanto viene a stare qui con me Camilla, si è appena laureata, ci sposeremo l’anno prossimo, lei di Genova, tifosissima della Sampdoria, segue più il calcio lei di me e c’è poi il collegamento diretto con Bergamo con Ryan Air, giusto un paio d’ore da qui”.

Settimana-tipo
“Uguale alle nostre, l’allenamento dopo il giorno di gara, un giorno libero, allenamenti al mattino e via sempre col ritiro. Tutto sommato direi che qui c’è meno intensità, si fa qualcosa di meno sul piano fisico: si va sì in palestra, ma con meno “ossessione”, ecco. Sul campo sempre tanto pallone, meno tattica e meno lavori statici. Molto bello è il centro sportivo, ne ho visti pochi così. Tre campi in erba, palestra, ristorante, camere per dormire. Anche lo stadio mi piace molto, non è nuovo, tutto attaccato, niente pista attorno, tifosi che sono praticamente “dentro” il campo, difficile venir a giocare da noi”.



Nello spogliatoio
“Un bel misto, si parla un po’ spagnolo, un po’ italiano, ma soprattutto inglese. Il mio greco? È dura, poco da fare, giusto qualche parola di cortesia, come stai, grazie, prego”.

Top club
“Giocare nel Panathinaikos è un po’, come dire, giocare nella Roma, nella Lazio, nell’Inter, è insomma uno dei top club, ora siamo quarti, la pressione non manca e fa anche bene ed è un ambiente questo che si sta un po’ riaccendendo perché a suo tempo erano abituati magari un po’ meglio, quasi sempre in Champions”.

Campionato spezzato
“Sì, il livello del campionato è spezzato. Le prime 5-6 squadre secondo me nella nostra Serie A arriverebbero a metà classifica; altre 3-4 starebbero in B e le altre in Lega Pro. C’è insomma parecchio divario, proprio difficile che possa capitare qui che una neopromossa come l’Empoli possa andare a vincere, com’è successo, a Torino con la Juventus”.



La città
“Il turista lo faccio, specie quando mi arrivano qui degli amici. Naturalmente l’Acropoli ma è proprio la città che trovo bella e caratteristica e devo dire che l’ho trovata ancor più bella di quel che pensavo. Ero stato prima a Creta, anche a Santorini ma qui ho scoperto che è proprio bella Atene da viverla”.

Crescere
“Sento che sono cresciuto, che sto crescendo, sia sul piano umano che caratteriale. Non è stato certo facile, di difficoltà ne ho avute, ad aiutarmi ci ha pensato pure Macheda (Federico, col Panathinaikos dal 2018/2019; ndr), m’ero consultato con lui prima di dire sì. Avverto insomma d’essere più paziente di prima, più tollerante, più accondiscendente, nel senso positivo del termine. Sono uno da spogliatoio, certo, ma so anche a volte star da solo, ne ho bisogno. Guardo alle regole, mi piacciono il rispetto e l’ordine e lì dentro penso d’essere uno che “vede”. Magari adesso meno impulsivo di prima, di sbagli ne ho fatti, ora non bado solo al mio punto di vista, mi sforzo così di comprendere anche quello degli altri, dall’allenatore al magazziniere”.

Futuro
“L’idea che ho ora è di rimanere ma so bene che pure a Empoli pensavo la stessa cosa… Dipenderà insomma dalla volontà di entrambe le parti, l’ambizione è quella di arrivare a giocare in Europa ma comunque si vedrà, anche perché si sa che il mercato dei portieri è un qualcosa a sé stante, proprio a parte”.



Sono 14 le squadre che compongono la Souper Ligka Ellada. La prima fase del campionato, 26 partite, serve a stabilire una poule scudetto e la poule retrocessione. Alla poule scudetto partecipano le prime sei classificate ed è in pratica la continuazione della stagione: altre dieci partite tra andata e ritorno, con ciascuna squadra che riparte dai punti messi assieme nella stagione regolare (favoritissimo l’Olimpiakos Pireo, già nettamente avanti su tutte le altre).