In onda: Simone Tiribocchi

Scritto il 06/05/2022
da Pino Lazzaro


Classe 1978, romano, attaccante, soprannominato Tir per fisico e potenza nel gioco, ormai da più di tre anni tra le voci di Dazn, Simone Tiribocchi ha via via giocato con Pistoiese (B), Empoli (C1), Torino (B), Savoia (C1), Benevento (C1), Siena (B), Torino (A), Ancona (B), Siena (B), Torino (B), Chievo (A), Lecce (B-A), Atalanta (A-B-A), Pro Vercelli (B) e Vicenza (B-1D).

 


“Ho finito di giocare a Vicenza, ne avevo un altro anno di contratto, non se n’è fatto niente e dopo aver preso un po’ tutti i patentini per allenare pensavo che la mia strada potesse essere quella, partendo dai giovani, per arrivare, chissà, ai grandi. Così non è stato e sono poi stato contattato da Dazn, se mi andava di fare una prova. Era un Venezia-Salernitana, era sempre e comunque calcio, io consapevole che se il commento è vivo e c’è anche entusiasmo si riesce a farla vivere meglio una partita. La prova andò bene e sono così tre anni che vado avanti, mi piace tantissimo: dopo il calciatore e l’allenatore, ancora calcio, anche se da un’angolazione diversa”.



La “convocazione”
“La so dieci giorni prima la “mia” partita, bisogna vedere poi se è solo commento o lì in campo o opinionista. Arrivo sempre un paio d’ore prima, anche di più e continua a piacermi il sonoro dello stadio, l’atmosfera, mi carica e poi il riscaldamento, vedere magari le scaramanzie e c’è sempre poi da preparare la partita con la prima voce. Proprio in campo? Poche volte, c’è chi ti fa entrare e chi no, più che altro per vedere se è bagnato, se è duro, per avere una qualche informazione in più”.



La “preparazione”
“Per quei giocatori che arrivano da noi all’inizio faccio riferimento pure ai video ma dai e dai, ora siamo quasi a fine stagione, ormai li conosco tutti o quasi e allora cerco numeri e dati, che so, quante doppiette uno ha fatto, ste cose qui, particolari che mi possono servire. Un conto è una partita con tanti gol, diversa una bloccata sullo 0 a 0, ecco che dei particolari o qualche aneddoto possono essere utili”.



I giudizi, da ex
“Sì, sono stato calciatore, poi anche allenatore, la si vede naturalmente la scelta sbagliata e non la giustifico – quanto ho sbagliato anch’io – ma cerco così di indicare quale poteva essere quella buona”.

Quel che piace di più
“Parlare di calcio, far conoscere concetti e pensieri e dare suggerimenti per far vedere le varie situazioni tecnico-tattiche. Diciamo che quel che cerco di fare è “riempire” la partita”.



Con gli scarpini
“Gioco ancora, con una squadra di amatori in Veneto e tornei di calcio a 8 in Lombardia. Niente palestra, non mi piace, così appena posso sono ancora sul campo. Se mi manca qualcosa? La rigidità degli allenamenti, quell’ordine con cui si facevano le cose”.