Simone Branca e l’armata Cittadella

Scritto il 24/08/2022
da Claudio Sottile


Fuori dai playoff
Erano alla nostra portata. Abbiamo avuto diverse defezioni, soprattutto in avanti, che ci hanno penalizzato. Penso all’infortunio di Mamadou Tounkara o a Orji Okwonkwo positivo all’antidoping, attaccanti sui quali puntavamo. Dispiace, perché abbiamo sbagliato in alcune partite nelle quali avremmo potuto guadagnare qualche punto fondamentale. Giusto per citare dei momenti, col Monza abbiamo preso gol in contropiede in zona Cesarini, sia all’andata che al ritorno. Anche con la Ternana in casa, era aprile scorso, siamo stati infilati in pieno recupero. Tante gare così, nelle quali stando più attenti saremmo riusciti ad agganciare quel gruppetto dei playoff, potendocela giocare fino in fondo.

Passaggio
Nel giugno 2021 erano andati via mister Roberto Venturato e capitan Iori, uno che incideva parecchio nello spogliatoio. Manuel in campo era come un allenatore aggiunto, ti dava una grossa mano con la voce, col suo modo di agire da vero condottiero. Abbiamo metabolizzato diversi cambiamenti, sono arrivate tante persone che ci hanno dato il loro contributo. È stato un campionato di transizione. Ora cercheremo, anche se quest’anno sarà ancora più difficile, di fare le cose per bene, da Cittadella.



Obiettivo 2022/2023
Come di consueto si parte per la salvezza. Poi, quando la centri, quello che viene in più è tutto di guadagnato. Affronti le partite con maggior leggerezza e tranquillità, magari arrivi ad altri traguardi che sono solo nei tuoi sogni e ai quali non pensi realmente ai blocchi di partenza. In primis, intanto, raggiungiamo la permanenza nella categoria.

Virtualmente una A2
Assolutamente d’accordo con chi lo dice. Sono scese piazze come Genoa e Cagliari, salite altre come Südtirol e Palermo. La Serie B è molto più tosta del solito. Le squadre si sono rafforzate, sento di giocatori come Cesc Fabregas al Como. Sarà complicata, ma bisogna affrontarla con la testa giusta.

Momento personale
Penso di essere al clou, ho 30 anni. Quest’anno mi auguro di dare ancora tanto per questi colori, cercando magari di mettere a segno qualche gol in più. Mi piacerebbe raggiungere almeno le sei marcature. In carriera sono arrivato massimo a quota tre in una stagione, voglio puntare in alto, mi sento bene e non vedo l’ora che inizi il torneo. Conto di vivere una buona annata, individualmente e di squadra, che poi è la cosa più importante. Metto davanti il gruppo, è fondamentale che vada tutto bene e sia unito, speriamo anche con gli innesti nuovi.



Il Capitano e il DNA granata
La voglia e la fame che ci spingono, nonostante ogni anno siamo tra gli ultimi come monte ingaggi, a disputare gli spareggi per salire contro squadre che hanno investito tre-quattro-cinque volte quello che abbiamo speso noi. Nel maggio 2021, quando abbiamo buttato fuori il Monza nella semifinale per la Serie A, per me è stato un sogno. È un qualcosa che si sente. Inoltre, nel Cittadella sembra di stare a casa, è una grande famiglia dove tutte le componenti lavorano nella medesima direzione. Se hai qualche problema ne parli tranquillamente come se ne stessi discutendo con un familiare, forse anche questo quando scendi in campo ti porta a giocare non per un compagno, ma per un fratello. Un ingrediente che ci fa sempre comportare bene.

Fioretto per la promozione
Non ne farei. Porterei, però, la famiglia in un posto lontano, per festeggiare con Jessica, la mia compagna, Penelope e Martin, i miei bambini, questo grande momento. In genere non hanno la possibilità di stare con me perché sto spesso via, vado in trasferta, gioco e rientro tardi, non li vedo molto. Per giunta, quando arrivi in Serie A, immagino che la gente ti chiami e voglia starti accanto, magari sei distratto per giorni di fila, perciò mi dedicherei solo a loro.