In onda: Massimo Paganin

Scritto il 02/09/2022
da Pino Lazzaro

Classe 1970, vicentino, ha via via giocato con Bassano Virtus (sedicenne in Interregionale), Fiorentina (Primavera), Reggiana (B), Brescia (A), Inter (A, con la Coppa Uefa 93/94), Bologna (A, con la Coppa Intertoto 1998), Atalanta (A), Sampdoria (B), Vicenza (B) e ha chiuso la carriera in Grecia, con l’Akratitos. Con ruoli sia di capo delegazione che di dirigente accompagnatore nelle giovanili azzurre, all’interno dell’Assocalciatori si occupa in particolare del Dipartimento Senior. Con Mediaset dal 2015.

 

“Dopo che ho smesso ne ho fatte di cose, anche allenato e poi è arrivata la prova con Sky, una partita della Premier, ricordo che nel Newcastle c’era Sissoko. Pure a Mediaset stavano cercando e mi giunse così la chiamata di Alberto Brandi ed è così che ho iniziato, dapprima in studio, poi con le telecronache e sono ora sette gli anni con loro, cinque quelli da telecronista”.




Mica facile
“Soprattutto i tempi, interventi di non più di 20-25 secondi, cercando in quel lasso di tempo di trasferire quel che vedi in modo che il tutto sia fruibile a chi è a casa. Ricordo ancora il richiamo che mi arrivò, avevo parlato per 42”, non esiste proprio mi dissero e mi pareva d’essere tornato a scuola: toccato sul vivo e mi sono messo in discussione, accettando la sfida”.

Il calcio che cambia
“Mi piace molto l’aspetto tattico, come cambia e come si evolve. Da dirigente accompagnatore dell’Under 21 ho modo di confrontarmi con Viscidi e Nicolato, loro che mi indicano le innovazioni tattiche che io poi ritrovo lì sul campo”.



Amarcord /1
“Sì, quando posso la vado ancora a pestare l’erba del campo e me le godo le atmosfere degli stadi. Il campo, il rumore della palla, quello dei contrasti, un qualcosa che come si fa a dimenticare?”.

Opinioni, non giudizi
“Ho imparato un po’ alla volta, adattandomi come seconda voce, sempre astenendomi dai giudizi. Da fuori non si sbaglia mai, col senno di poi è sempre facile e non si devono certo dimenticare le difficoltà del campo, chi ci è stato lì sopra lo sa. Non giudizi dunque, ma opinioni”.

Amarcord /2
“Il gol in rovesciata di Ronaldo, lì allo Stadium e il mio commento è stato giusto il silenzio, che si doveva aggiungere? Ricordo poi un Roma-Barcellona, il passaggio del turno della Roma, con quel tifo speciale dei romanisti, da brividi. E poi il Mondiale 2018, il quarto di finale tra Francia e Argentina, lì dove davvero esplose Mbappé: ero lì, io c’ero”.



Aggiornamento continuo
“Mi preparo, sempre. Grazie alla piattaforma Wyscout ho la possibilità di vedere ogni singolo giocatore, le caratteristiche che ha e c’è poi tutto il tempo che dedico a vedere le partite, specie per la Champions, minimo due-tre per squadra e il tutto mi aiuta per cercare di anticipare quel che poi succede in campo: più ti prepari, meglio è”.

Avanti col padel
“No, basta, non gioco più a calcio. Giusto a volte magari una partita di beneficenza, ma niente di più, qualche problemino fisico ce l’ho, facile farsi male. Così anch’io mi sto dedicando al padel, pure in tornei tra ex calciatori: una risposta sia allo sfogo fisico che alla voglia di competitività, è così”.