Marcello Falzerano, ritorno al futuro

Scritto il 09/09/2022
da Claudio Sottile


Un déjà-vu
“Sono felicissimo di essere tornato in una piazza importante come Ascoli. Sono molto carico e ho tanta voglia di fare”.

Lo sguardo dei marchigiani
“Soprattutto all’inizio, non si parla mai di traguardi stagionali. Questo torneo l’ho giocato diverse volte, ed è difficile fare dei pronostici. L’obiettivo principale deve essere quello di trovare una quadratura di squadra, un’unione di intenti, sia nel gioco sia nell’approccio a ogni partita. Poi, con il tempo, si andranno a delineare gli obiettivi sportivi di ogni compagine”.



“Perché si torna sempre dove si è stati bene”
“Mi sento maturo e al top, credo che sia arrivato in un punto della mia carriera in cui ho un bagaglio di esperienza abbastanza solido. So a cosa vado incontro nel campionato, in gara e contro gli avversari. Non più come qualche anno fa, quando era un po’ tutto una sorpresa. Ritengo, vestendo nuovamente il bianconero, di aver fatto la scelta azzeccata per il mio momento professionale”.

Da top in B a svincolato
“Per me non è una sorpresa, è la normalità. Un anno fai bene, quello dopo un pizzico meno, di conseguenza impieghi di più per trovare squadra. Sono dinamiche calcistiche. Durante il calciomercato alcuni addetti ai lavori mi hanno fatto sentire un po’ vecchio, parlando col mio procuratore mi diceva che superati i 30 anni vieni valutato così. Ma io mi considero ancora giovane e ho tanto da dare”.



Allenarsi da solo
“Sono una persona che non sopporta questi momenti, anche a livello personale. C’è chi la vive con spensieratezza, chi con un po’ più di ansia, chi male come me. Sinceramente pensavo di trovare club e sistemazione molto prima, ho comunicato tutti i giorni col mio procuratore e sapevo che prima o poi mi sarei accasato. L’Ascoli è stata la prima squadra che mi ha cercato, era sempre un chiedergli quando avremmo chiuso. Alla fine, è andato tutto a posto”.

51 assist e 35 reti, casualità o attitudine
“Arrivato a 31 anni parlare di caso è sbagliato. Se ne ho siglati pochi nella mia carriera è perché, evidentemente, nelle mie qualità c’è più il passaggio vincente”.

Una quota gol in mente
“Sì, 25 vorrei farne (sorride, ndr)”.



La Serie A
“Finché non smetterò, ci penserò. È il sogno da bambino. Se uno non crede di poterlo realizzare, è meglio che appenda gli scarpini. Ci credo ancora, e mi fermo qui…”.

La cadetteria appena iniziata
“Chiamarla A2 mi sembra esagerato. Quest’anno sicuramente ci sono delle piazze importanti. È una competizione ostica, in ogni stagione sa essere molto combattuta. Tutte le giornate te la vai a giocare, che tu sia la prima o l’ultima in classifica. La Serie B è sempre stata così, è complicato fare previsioni”.

Partite segnate sul calendario
“Cerchiate no. Però sicuramente le sensazioni saranno diverse rispetto ad altre occasioni nella sfida di Perugia, tornando al “Renato Curi” dopo aver vissuto quasi quattro anni in biancorosso”.



Nato a Pagani (SA) il 12 aprile del 1991, Marcello Falzerano cresce calcisticamente a Roma, prima nelle giovanili dell’Edipro Roma e poi nel Savio. Nel 2008 approda nel settore giovanile della Salernitana, squadra con la quale debutta da professionista in Serie C1. Quindi veste le maglie di Chievo (solo di passaggio), Avellino (C), Latina (C) e Grosseto (B). Rimasto senza contratto viene ingaggiato dall’Ascoli (C1), quindi Gubbio (C), Pistoiese (C), Bassano (C) e Venezia (C). Con i lagunari vince la Coppa Italia di categoria e ottiene la promozione in Serie B. Nella stagione successiva viene nominato miglior centrocampista della serie cadetta. Passa poi al Perugia e quest’anno, dopo nove stagioni, è tornato all’Ascoli.