Genevier e il segreto di giocare a 40 anni

Scritto il 16/12/2022
da Luca Pozza


Del calcio professionistico italiano è in assoluto uno dei più longevi, almeno tra coloro che non giocano in porta. A quasi 40 anni e mezzo (è nato nella cittadina francese di Saint-Martin-d'Hères il 26 giugno 1982), Gaël Genevier, centrocampista dell'Albinoleffe (Serie C1, girone A), è un esempio di professionalità, determinazione e passione. Bella e curiosa la sua storia, per uno come lui che ha iniziato a giocare a calcio a 6 anni, per poi diventare un "emigrante" del pallone in Italia, dove ha sempre militato. A giugno 2023 appenderà le scarpette al chiodo, ma continuerà a lavorare nel mondo del calcio.

 

Arrivo in Italia a 21 anni
“A 20 anni facevo parte delle giovanili Olympique Lione, che in quel periodo era una compagine forte, capace di vincere scudetti e disputare la Champions League. Difficile trovare posto in squadra e così l'anno dopo accettai il trasferimento al Perugia, dove giocava un mio connazionale. In quel primo anno disputai 4 gare in Serie A ma non ero ancora pronto per il massimo campionato italiano, così sono finito in prestito al Catania, in Serie B, poi nella mia carriera sono seguiti diversi altri prestiti o trasferimenti, tra i cadetti ho militato in 9 squadre diverse. In A sono tornato a giocare con il Siena, anche qui con 4 presenze: in quel momento era al top della condizione, purtroppo un infortunio al legamento crociato mi ha tenuto lontano per lungo tempo, è stato il momento peggiore per farsi male, perché la mia carriera è stata condizionata negativamente”.



Nostalgia francese
“Ho disputato la mia carriera professionistica totalmente in Italia e ne sono felice, ma sarei stato altrettanto contento essere tornato nel mio Paese, dove di fatto non ho mai giocato. Ho provato a prendere contatti, ma non è mai arrivata l'occasione. Alla fine posso dire che rappresenta un rammarico non aver militato in qualche club francese, dove avrei potuto cimentarmi nella massima serie. Nell'Albinoleffe sono prossimo alle 100 presenze ufficiali così come a livello assoluto alle 500 partite complessive, due traguardi che mi piacerebbe raggiungere entro fine stagione, quando darò l'addio al calcio”.

Futuro nel calcio
“La mia decisione era di smettere già alla fine della scorsa stagione poi i dirigenti dell'Albinoleffe, una famiglia oltre che una società modello, mi hanno chiesto di restare un altro anno, visto l'arrivo di un nuovo tecnico e di diversi giocatori giovani, così ho accettato volentieri. Ho già conseguito il patentino Uefa di allenatore, ma in futuro credo di essere più portato ad un ruolo dirigenziale. Grazie all'Associazione Calciatori farò l'esame di Direttore Sportivo a Coverciano, poi prenderò la decisione migliore. Nella vita non ho particolari hobby se non quello di vedere tante partite di calcio, anche girando sui campi minori del Bergamasco”.



Famiglia in patria
“La mia famiglia, a cui sono legatissimo, vive attualmente in Francia. Mia moglie Solene, al mio arrivo in Italia era la mia ragazza e mi ha seguito, poi ci siamo sposati. Mio figlio Brooklyn, ora 11enne, è cresciuto in Italia sino all'età di 6 anni, quando abbiamo deciso che il suo percorso scolastico avvenisse in Francia e così loro sono rientrati. Tutto ciò rappresenta un sacrificio perché le occasioni per stare assieme sono poche ma i moderni mezzi tecnologici ci consentono di effettuare ogni giorno videocollegamenti. Spesso di sera riesco ad aiutare mio figlio a fare i compiti di scuola”.

Esempio di longevità
“Non credo di avere segreti particolari per il fatto di essere ancora nel calcio professionistico dopo aver compiuto i 40 anni, probabilmente sono stato favorito anche dal fisico minuto. Tuttavia è necessario fare una vita da professionista sin dall'inizio, non basta iniziare a 32-35 anni. Io ad esempio ho curato l'alimentazione sin da ragazzo, in questo senso sono stato molto rigoroso. Lo stesso vale per il sonno: da sempre vado a letto alle 9.30-10 e mi sveglio alle 6.30-7 per avere il tempo necessario per rimettere in corpo in funzione e prepararmi alla giornata di allenamenti”.