Niccolò Pierozzi… Rotolando verso sud

Scritto il 17/02/2023
da Claudio Sottile


Filippo Inzaghi, 316 gol in carriera, che predica una cura maggiore nel difendere.
“Il mister me lo dice perché è la zona in cui vede più possibili i miglioramenti. Si focalizza intensamente su quella fase perché vuole che mi completi ancora di più, posso solo apprezzare questo atteggiamento. Il mister poi lo percepisco ormai non come un ex bomber, ma come un allenatore vero e proprio, è attentissimo a lavorare sugli aspetti tattici. Si concentra davvero molto sulla difesa, quindi non mi fa strano più di tanto. Poi è chiaro, quando si riscopre attaccante è sempre devastante. In allenamento, magari, ci mettiamo a fare dei cross e il mister si diverte a provare qualche tiro, adora stare con noi calciatori, mettersi anche in gioco. Ha ancora la grinta di un tempo”.

Stagione 2021/2022 in maglia Pro Patria: un esterno da otto reti.
“Mi piace essere presente quando davanti si sviluppa l’azione, pur partendo da una posizione più arretrata. E continuo a farlo”.



In riva allo Stretto.
“Sono stati mesi fantastici. Per ora devo dire che l’esperienza non può che essere, per me e per il gruppo, super positiva. È normale avere qualche calo ogni tanto, ma comunque ci siamo. Personalmente posso essere solo soddisfatto. Mancano circa gli ultimi tre mesi e mezzo di stagione, se riusciamo a dare quella continuità in più, finiamo in maniera perfetta”.

Sogni di mezza estate.
“Penso che all’inizio in pochi se lo sarebbero aspettati, me incluso per quanto riguarda il mio rendimento. È chiaro che lavorando giorno dopo giorno, vedendo le prestazioni che abbiamo inanellato e la crescita, su di noi si sono alzate le aspettative e quindi ci siamo abituati a degli standard parecchio alti. Se a luglio mi avessero domandato una previsione su di me e sulla squadra, non so se avrei risposto immaginando un percorso del genere”.



Dicembre 2022: lo stage in maglia azzurra.
“L’esperienza è stata relativamente breve. Abbiamo disputato due allenamenti e una partita, però è stata super positiva. Entri nella logica della Nazionale, di come lavorano il mister e il suo staff. C’erano numerosi giocatori bravissimi, il livello era alto. È come un’introduzione a quello che può essere, e quindi speriamo…”.

Il Roberto Mancini pensiero.
“Il CT era concentrato sul gruppo intero, sul vedere stando in disparte, valutando nel complesso. Non si è soffermato specificatamente sui singoli convocati. Era presente e visionava tutto”.



Azzurri o Azzurrini.
“Procediamo per piccoli step. Se giungesse la chiamata dell’Under 21, sarei più che contento e andrebbe più che bene. Nella stagione in corso sto lavorando anche per questo. È difficile, ma se arrivasse sarei veramente gratificato. Ci sarà tempo per pensare alla Nazionale maggiore, ora forse non è il momento. Vediamo, step by step”.

Sguardi esterni.
“Sono concentrato su me stesso, poi uno cerca di carpire da quelli che giocano in Serie A da tempo. Giovanni Di Lorenzo è un punto di riferimento per molti, sta disputando una grandissima annata. Si cerca di apprendere vedendo dalle partite, per quello che è possibile, ma ripeto che uno si deve concentrare su sé stesso”.



Fioretti di massima (serie).
“Non lo so, sono sincero. Non si può parlare di certe cose (sorride, ndr), però non me lo sono mai chiesto. Qualcosa di stravagante potrebbe succedere, ma non ci ho pensato”.

Amaranto vivo.
“La gara più bella giocata quest’anno è stata in casa contro il Genoa. Il Granillo era strapieno, c’era un’atmosfera fantastica e abbiamo giocato benissimo. Quello è stato il match più straordinario fino a ora, sia personalmente sia come squadra e ambiente. Loro sono fortissimi, era una sfida di spessore. Ero opposto ad Albert Gudmundsson, è davvero forte, uno dei giocatori più dotati della categoria”.



Nato a Firenze il 12 settembre 2001, è di proprietà della Fiorentina che lo ha ceduto in prestito prima alla Pro Patria ed ora alla Reggina. Il suo gemello Edoardo, terzino come lui, gioca nel Como.