Da lontano... Manuela Tesse (c. t. Malta femminile)

Scritto il 28/04/2023
da Pino Lazzaro


A suo tempo difensore, ben 87 le sue presenze in Nazionale, nel palmares da calciatrice ha quattro scudetti (Torres, Verona Gunther e un paio col Modena), cinque Coppe Italia (un paio con la Torres, altre due con la Lazio e una col Foroni Verona) e una Supercoppa Italiana (Modena). Da allenatrice (via via con Sezze, Torres, Atletico Oristano, Arezzo, Lazio e Pomigliano): uno scudetto con la Torres e due Supercoppe Italiane, sempre con la Torres. Per due volte vincitrice della panchina d’argento e a suo tempo vice allenatrice con la Nazionale italiana, ha avuto esperienze con le Nazionali del Canada e di Trinidad e Tobago, quale assistente di Carolina Morace. È commissaria tecnica della Nazionale femminile di Malta dallo scorso primo gennaio.


“Avevo sì delle offerte di squadre di Serie B, ma ho deciso di aspettare, cercavo qualcosa di stimolante, spesso la voglia di tornare subito su una panchina ti fa fare delle scelte sbagliate. Cercavo insomma un progetto interessante e questo di Malta lo è stato subito, con in più la possibilità di perfezionare il mio inglese, dappertutto calciatrici straniere ce ne sono sempre di più, anche in Italia, l’approccio per crescere deve essere per forza multilingue e multiculturale”.

Da sola
“Lo staff a cui mi appoggio è locale, qui di Malta e l’unico che ogni tanto verrà con me dall’Italia è il preparatore dei portieri, Roberto Pieraccini, lo conosco da tempo, lui che ha sempre dimostrato tanta e tanta sensibilità verso le donne”.

Come eravamo noi
“Qui le partite del campionato le giocano il martedì e il mercoledì, la Federazione mette a disposizione un paio di campi, sono in tutto sette le squadre e così, in questi tre mesi che sono qui, ho avuto la possibilità di vederle proprio tutte. Un mondo del tutto dilettantistico, il calcio viene dopo lo studio e il lavoro, uguale insomma a quello che per tanti anni abbiamo vissuto in Italia. Potenzialmente le qualità ci sono, in prospettiva pure importanti, certo che manca insomma il “tempo pieno”. Quel che invece proprio non mi aspettavo è il loro Centro Tecnico, davvero fantastico, tipo Coverciano e Tirrenia”.



A una a una
“La prima cosa che ho fatto è stata intanto quella di allargare la base della Nazionale, prima erano sempre grosso modo le stesse. Ho così convocato tutte quelle con più di 18 anni, volevo giusto vederle, a una a una con i miei occhi. In questi tre mesi che sono qui, ne ho già fatti due di raduni e così ne ho fatto esordire “di nuove” nelle partite che abbiamo fatto”.

English, please
“Con loro, le ragazze, parlo rigorosamente inglese, ho insistito su questo, l’ho detto che voglio anche impararlo meglio. Ci sono calciatrici qui che hanno fatto delle esperienze pure in Italia e poi c’è la televisione, vedono Canale 5, insomma lo si parla parecchio l’italiano”.

Programmi
“L’isola è piccola, si fa presto ad arrivare dappertutto, meno di un’ora e così ne approfitto per organizzare pure dei meeting individuali e per giugno, quando la loro Liga sarà conclusa, vedrò di fare “un ritiro” di un po’ di giorni, anche se mancheranno quelle che tuttora giocano all’estero, ce ne sono otto”.



Crescere
“L’obiettivo è ben definito: avanzare nel ranking Uefa e così in quello Fifa. Già con le amichevoli che abbiamo vinto con Lussemburgo ed Estonia un paio di posizioni le abbiamo guadagnate, ora siamo trentaduesime. A inizio maggio ci saranno i sorteggi della Nations League e vedremo chi ci capiterà: quello a cui s’intende puntare è salire di categoria, attualmente siamo nella fascia C ed è nella B che vorremmo salire”.

Confronti
“Vivo ancora in un residence e devo dire che qui è veramente dura trovare degli appartamenti liberi, c’è turismo tutto l’anno, non è come in Sardegna, che d’inverno si svuota. Aggiungo che siamo mediamente un 8 gradi più che la mia Sardegna e mi sono accorta che qui, da isolani, ci sono dei tratti comuni con noi sardi. L’ambientamento è stato insomma facile e poi di italiani ce ne sono parecchi, la vita è meno cara e se proprio devo trovare una nota critica, penso al tantissimo traffico, pare di stare a Roma…”.

Consapevolezza
“No, non sono invidiosa per quello che in Italia è stato raggiunto. Anzi, sono orgogliosa di quello che a suo tempo ho fatto e visto che qui la realtà è identica a quella che c’era prima da noi, spero anche qui di poter “spingere”. A suo tempo sono stata infatti una delle prime a impegnarmi, a lottare e “sognare” il professionismo in Italia e sono così contenta che le ragazzine di oggi possano e potranno vivere quel che io allora non ho potuto vivere”.