Mancini: in Italia troppi stranieri

Scritto il 26/04/2023
da Luca Pozza


Tanti i temi affrontati dal C.T. della Nazionale che ha parlato ai giovani studenti vicentini dando loro molti spunti e un consiglio: “Coltivate i vostri sogni”

 


Davanti a 2.500 studenti degli istituti superiori del Vicentino ha ritrovato il sorriso. E anche la voglia di scherzare. Venerdì 14 aprile scorso il c.t. della Nazionale italiana Roberto Mancini è stato ospite d'onore dell'evento "All inclusive, nessuno escluso", assieme al tecnico dell'Italvolley "Fefè" De Giorgi, al PalaRomare di Schio, gremito all'inverosimile, con i ragazzi che hanno occupato oltre agli spalti ma anche il parquet. Per il "Mancio", molto a suo agio sul palco, applausi prolungati, tantissimo entusiasmo e innumerevoli selfie a fine evento.



Gioie e dolori
“Rappresentare la propria nazione” - ha esordito il mister azzurro, rivolgendosi agli studenti – “è la cosa più bella. Vincere gli Europei 2020 ha ridato entusiasmo e la voglia di rimettersi in gioco a 60 milioni di italiani. Poi c'è stata la delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali 2022, ma questo conferma che lo sport è come la vita: ci sono momenti belli da godere al massimo e momenti difficili. Durante questi ultimi bisogna essere forti e perseverare perché è con le sconfitte che si migliora. Coltivate i vostri sogni, qualunque essi siano e in qualunque ambito”.

Gli insegnamenti del calcio
“Non tutti arriveranno a diventare giocatori professionisti ma lo sport aiuta nella vita. Si inizia a capire che si può vincere e perdere perché questo è lo sport e va accettato il risultato del campo. E se si perde bisogna rimboccassi le maniche e ripartire. Non mollate mai”. Hai poi risposto alla domanda di uno dei ragazzi. “Come combattere l'ansia da prestazione? Io consiglio sempre di arrivare ad un appuntamento il più preparato possibile e con la massima concentrazione. Poi però dico che quella sfida bisogna affrontarla divertendosi, cercando di ottenere il meglio”.



L'importanza del rispetto
“Da quando ho iniziato a giocare a calcio, da bambino, mi è stato insegnato ad avere rispetto dei superiori, dei compagni e degli avversari. Io sono cresciuto con questo concetto basilare che nella vita ho sempre cercato di trasferire, anche ai giocatori, quando sono diventato allenatore. Io ho lasciato la mia casa a 13 anni per trasferirmi a Bologna, vi assicuro che non è stato facile crescere a quella età senza i genitori e gli amici. Ero distante 400 km dai miei affetti, negli Anni Settanta quella distanza non si percorreva nello stesso tempo di adesso”.



Troppi stranieri in Italia
“La presenza dei troppi stranieri nel nostro campionato è un problema ben noto. Nelle tre squadre italiane che hanno raggiunto i quarti di finale di Champions League, complessivamente sono solamente 7-8 gli italiani potenziali titolari tra Inter, Milan e Napoli, tutti gli altri sono stranieri. Tutto ciò rappresenta un limite nel far crescere i nostri calciatori. Per la Nazionale questo è chiaramente uno svantaggio, risulta complicato anche il compito dei selezionatori delle varie rappresentative quando è il momento di fare le convocazioni”.

Seconde squadre
Per far maturare i calciatori italiani la FIGC ha puntato sulle "seconde squadre" ma a distanza di diversi anni sul progetto ha investito solamente la Juventus. “Non so perché non ci siano altri club italiani che intraprendono questa strada. Sicuramente è un'iniziativa che può dare buoni frutti, come stanno dimostrando i risultati, soprattutto nello scoprire talenti, della Juve Next Gen in Serie C. Questa categoria può essere l'ideale per i ragazzi che escono dalla Primavera, è un modo per farli crescere visto che il salto direttamente in A è troppo grande”.



Il ricordo struggente
“Recentemente ho perso due cari amici, grandi protagonisti nel mondo del calcio, Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic. Con il primo soprattutto mi legava un'amicizia fraterna, siamo cresciuti insieme nella Sampdoria, giocando per tanti anni in prima squadra e poi in Nazionale. Con Gianluca c'era un forte legame anche fuori dal campo, ci capivamo con uno sguardo. Mi manca molto”.

Riscatto in Nations League
Ottimismo in vista delle finali di Nations League, che vedrà l'Italia affrontare la Spagna giovedì 15 giugno in una delle due semifinali nel concentramento a 4 previsto in Olanda, con i padroni di casa che affronteranno il giorno prima la Croazia. “Nonostante le difficoltà attuali siamo molto fiduciosi per l'atto finale di questa competizione, che affronteremo con convinzione ed entusiasmo. Poi a settembre ripartiremo con le qualificazioni degli Europei, altro importante obiettivo della stagione. Vogliamo dimostrare la crescita del calcio italiano, i risultati delle nostre squadre nelle coppe europee di quest'anno devono rappresentare un ulteriore stimolo per le Nazionali”.