Hallfreðsson, il condottiero d'Islanda

Scritto il 08/06/2023
da Luca Pozza


A 39 anni ormai vicini (li compirà il 29 giugno) si sente ancora un giocatore integro e solo tra qualche mese deciderà se continuare a giocare a calcio. Emil Hallfreðsson, classe 1984, islandese nato nella capitale Reykjavík, centrocampista della Virtus Verona (girone A di Serie C), con la quale ha disputato quest'anno i play-off promozione, vanta una carriera di grande spessore, caratterizzata dalla partecipazione alle finali degli Europei 2016 e dei Mondiali 2018 in Russia - lui è stato tra gli artefici principali - che rappresentano i punti più alti nella storia calcistica dell'Islanda, maglia con la quale ha totalizzato 73 presenze in Nazionale A e altre 25 nelle giovanili.



Emil è cresciuto nelle giovanili dell'Hafnarfjörður, formazione con cui ha esordito nella Serie A del suo Paese 18enne e dove è rimasto 3 anni, per poi affrontare esperienze all'estero: nella stagione 2005-2006 in Inghilterra al Tottenham (ma senza collezionare presenze), nel 2006 al Malmoe in Svezia, l'anno successivo al Lyn Oslo in Norvegia per poi approdare in Italia nell'estate 2007 alla Reggina. Da allora ha sempre militato in Italia, con la sola eccezione dell'annata 2009-2010, in cui ha vestito la maglia del Barnsley, in Premiership inglese. Fisico da condottiero, dovunque ha giocato è sempre stato una "colonna" della squadra e un giocatore di grande sacrificio, oltre che un punto di riferimento nello spogliatoio, soprattutto per i più giovani.



Il futuro nel calcio
“La mia seconda Patria è sicuramente l'Italia: sono qui da quando avevo 23 anni, ho disputato 178 partite in Serie A, con le maglie di Reggina, Hellas Verona, Udinese, Padova e Frosinone. La città a cui sono più legato è Verona, qui sono nati entrambi i nostri figli, ma è anche dove ho disputato le ultime due stagioni con la Virtus e dove viviamo in una bella casa. Una volta conclusa la carriera, mi piacerebbe restare nel mondo del calcio, ha rappresentato la mia vita sin da quando ero ragazzo, credo di avere l'esperienza da poter trasmettere ad altri. Uno delle ipotesi è fare l'allenatore, sono già in possesso di un patentino di base, ma non ho ancora deciso e per il momento preferisco concentrarmi sulla carriera da calciatore. Adesso mi concedo un po' di vacanza con la mia famiglia, prima al mare in Puglia e poi in Islanda, quindi a luglio deciderò cosa fare assieme ai dirigenti”.



Famiglia felice
“Sono sposato con Asa Maria, anche lei islandese, ci siamo conosciuti nel nostro Paese, mi ha raggiunto durante la mia prima esperienza a Reggio Calabria, seguendomi in tutte le città italiane in cui ho giocato: la sua presenza vicino è stata fondamentale per la carriera e la mia serenità. I nostri figli ora studiano a Verona, che è la loro città: Emanuel, di 11 anni, ha appena concluso la prima media, mentre la bambina, Andrea Alexa, che ne ha 7, ha terminato la prima elementare. In Islanda ci torniamo durante le vacanze, abbiamo famiglie numerose: a Reykjavík abitano mia mamma, i fratelli e le sorelle, mentre mia moglie ha entrambi i genitori, cinque sorelle e un fratello: quando ci troviamo tutti assieme, figli compresi, siamo davvero in tanti”.



Eccellenze italiane in cucina
“Assieme a mia moglie, dai tempi di Udine, quindi da circa 5 anni, gestiamo un'attività di import/export legata alla cucina e ai prodotti tipici italiani. In Islanda importiamo soprattutto olio e pasta per un totale di un centinaio di generi alimentari, tutti di qualità, i prodotti italiani sono molto apprezzati e richiesti nel nostro Paese e in generale all'estero. Nella capitale Reykjavík abbiamo aperto 2 pizzerie, gestite da altrettanti italiani che abbiamo conosciuto qui e che hanno accettato di trasferirsi nel Nord Europa: la ricetta è naturalmente quella napoletana, famosa in tutto il mondo”.