Classe 1981, di Nicotera (provincia di Vibo Valentia, Calabria), tra le voci di Dazn dalla scorsa estate, Sergio Floccari ha via via giocato con Avezzano (C2), Montebelluna (CND), Mestre (C2), Faenza (C2), Genoa (B), Rimini (C2-C1-B), Messina (A), Atalanta (A), ancora Genoa (A), Lazio (A), Parma (A), nuovamente Lazio (A), Sassuolo (A), Bologna (A) e Spal (B-A-B).
“No, non è stato difficile smettere, ho avuto la fortuna di arrivare sin quasi a 40 anni, non poteva essere altro così che una scelta serena e consapevole, che per l’appunto non dà rimpianti. Sono contento del percorso che ho fatto e si sa poi che in tutte le cose c’è un inizio e c ‘è una fine”.
Con Dazn
“Già la proposta me l’avevano fatta l’anno prima e così me l’hanno poi riproposta giusto 2 giorni dopo la fine del campionato. Qualche perplessità all’inizio l’ho pure avuta, avrei dovuto comunque mettermi in discussione, però l’ho vista anche da subito come un’opportunità per crescere, per allargare – diciamo così – la mia comfort zone, finendo per scoprire proprio una bella realtà, con pure tanti giovani”.
Bilancio positivo
“Sì, è andata bene, direi pure in crescendo. All’inizio pensavo si trattasse “solo” della telecronaca, là dove è necessaria tanta energia, con tempi brevissimi nel dover esprimere dei concetti. Poi invece il tutto si è allargato pure allo studio, al pre e post partita, anche con le interviste agli allenatori, parecchio insomma”.
Sull’erba
“Una sola volta, lì, proprio in campo, pestando l’erba. A Bergamo, per Atalanta-Lazio: bellissima emozione, stando così ben dentro a tutta quell’atmosfera che uno stadio sa dare. Solo che stavolta ero al di là della linea e con un microfono in mano”.
Preparazione
“Ho trovato il tutto molto utile perché sono stato praticamente “costretto” a iniziare un altro tipo di percorso. Già di mio avevo fatto i corsi sia per l’Uefa B che da direttore sportivo e mi sono dovuto così avvicinare a nuove piattaforme, tipo Wyscout, che mi hanno permesso di conoscere calciatori – specie stranieri o giovani italiani – assieme a tanti e tanti dati. Il tutto, assieme all’aver visto molte partite, mi ha permesso di vivere un’esperienza che professionalmente è stata ed è molto utile, anche perché il mio obiettivo è quello comunque di continuare a starci nel mondo del calcio”.
Scarpini stop
“Basta, basta, non li ho proprio più messi ed è passato un anno ormai. Gioco a padel ed è da poco che ho comunque iniziato ad allenarmi un po’ per conto mio, andando a correre: abito vicino al mare (Riccione), viene bene”.