Classe ’96, padovana, attaccante, presenze pure nella U23 azzurra, ha iniziato con lo Ženský-Padova, passando poi al Padova e infine al Sassuolo (dal 2018 a giugno di quest’anno).
“A scegliere una partita per me è facile, ripenso all’esordio in Serie A, giusto la prima di campionato, Sassuolo-Roma. Subito così titolare, il Sassuolo che l’anno prima s’era giusto salvato ai playout e abbiamo vinto noi, 3 a 2, ho procurato un rigore e segnato pure un gol, quello del 2 a 0. Sì, sì, il rigore c’era, non sono una che si butta: pallone giocato indietro verso il portiere, io che arrivo prima e lei in uscita bassa che arriva dopo e mi butta giù”.
Quel mio gol
“Un’azione di squadra, com’è un po’ nello stile del Sassuolo, palla a terra e mi è arrivato questo assist da una compagna: gol. Ricordo che lì per lì non sapevo nemmeno che fare, come esultare e ho abbracciato le compagne più vicine. Nel tempo diciamo che ho poi aggiunto l’urlare fuori un bel po’ di adrenalina, cercando sempre però di dare valore alle mie compagne, al gruppo e a chi magari mi ha messo in condizione di segnare”.
Da spogliatoio
“Sì, questo spirito di gruppo ce l’ho, tanto è vero che un qualcosa al di fuori del campo via via ho sempre cercato di organizzarlo. Non mi intrometto certo nelle scelte, niente – che so – consigli tattici eccetera, però cerco di stare attenta al buonumore del gruppo e se c’è da scherzare, non mi tiro indietro”.
La carriera
“Sono a un punto di svolta, dato che dopo 4 anni col Sassuolo cambierò squadra. Un po’ gli infortuni (il crociato), un po’ negli ultimi periodi il poco spazio: di anni ne ho 25, non so dirti se posso essere giusto a metà della strada. E tutto è ancora in forse, una squadra ancora non c’è, pure io sono curiosa”.
Il professionismo
“Bene, ci sarà questa novità, tanto attesa e voluta e importante è stato proprio il ruolo dell’Assocalciatori. Di certo un passo avanti per un mondo che se lo merita e che sta continuando a crescere e tanto ha certo voluto dire il Mondiale del 2019. Pure a Sassuolo, ma so che è così un po’ in tutta Italia, ho ben visto quanto siano cresciuti i numeri, sempre più le ragazzine che cominciano, non più insomma una ogni tanto”.
Dopo
“Al dopo in fondo ci ho sempre pensato e così in pratica non ho mai smesso di studiare. Prima ho finito Scienze Motorie, ora mi sto impegnando con Scienze della Nutrizione e questo perché sono stata sempre consapevole che questo nostro calcio non poteva darmi da vivere. Quel che spero è di riuscire in futuro a rimanerci comunque nel mondo dello sport, magari, chissà, proprio nel calcio”.