Ha iniziato la stagione calcistica 2022-2023 allenandosi da solo, dopo essere andato in scadenza con la Juventus Under 23, dove ha concluso la sua avventura biennale. A 34 anni e mezzo (ne compirà 35 il prossimo 2 dicembre) l'attaccante Andrea Brighenti, nativo di Bussolengo (Verona), è pronto a rimettersi in gioco, con il Trento (contratto annuale) accettando quella che è statal'offerta più allettante e propizia per la sua carriera. Diversi club avevani posato gli occhi su di lui, perché si tratta di un bomber di razza che nella sua carriera ha realizzato 152 reti in campionato (di cui 6 in Serie B con la maglia della Cremonese), a cui si aggiungono 22 centri nelle Coppe nazionali. Dopo aver esordito tra i professionisti con la Virtus Verona, ha indossato le maglie di Pavia, Sambonifacese e Renate. Il periodo migliore è stato con la Cremonese, dove dall'estate 2013 ha disputato sei stagioni, con 197 presenze e 77 reti, in cui spicca anche una promozione in Serie B. Un altro passaggio dalla C alla B, in cui ha contribuito a suon di gol, è stato con il Monza, nell'annata 2019-2020.
Fisico integro
“Non ho pensato, nemmeno per un attimo, di lasciare il calcio, neanche durante l'infortunio nella parte finale dell'ultima stagione con la Juventus, dopo aver disputato 26 gare e 6 reti. Sto bene, mi sento integro, credo di poter dare molto al calcio. Dispiace non aver potuto dare il mio contributo alla squadra, soprattutto durante i play-off promozione, che sono sempre intensi da vivere. Mi sono curato e ristabilito completamente, lavorando tutti i giorni nei mesi estivi, per recuperare il tempo perso ed essere in piena forma quando arriverà la chiamata. Sono pronto a nuove sfide, il mio compito è sempre stato realizzare gol, sicuramente tornerò a farli”.
La gioia per Cremona
“La squadra che ha più inciso nella mia carriera è stata la Cremonese, che ha coinciso con il periodo migliore della carriera dal punto di vista della maturità, dai 26 ai 32 anni, gli unici della mia carriera in cui ho giocato in B. Il secondo anno, nella stagione 2014-2015, sono stato nominato capitano, anche questa è stata un'ulteriore prova, perché avere la fascia è un ruolo diverso dagli altri, anche fuori dal campo. Indimenticabile l'annata successiva in cui sono stato capocannoniere del girone con 17 gol e ancora di più quella del 2016-2017 in cui abbiamo vinto il campionato, regalando la Serie B a Cremona dopo 11 anni. Il 25 agosto 2017, a quasi 30 anni, ho debuttato in cadetteria a Parma e il 9 settembre ho segnato la prima rete a Vercelli. A Cremona ho ancora tanti amici, nei mesi scorsi ho festeggiato con loro il ritorno in A”.
Responsabilità Juve
“Quella alla Juventus Under 23 è stata una bella esperienza, straordinaria anche dal punto di vista umano. All'età di 32 anni e mezzo, la società bianconera, seppur per la seconda squadra, ha deciso di puntare su di me con un ruolo importante, quello di fuoriquota, che ne prevede un massimo di due. Una bella responsabilità, un ruolo non facile perché oltre ad essere un punto di riferimento in campo lo devi essere, anche fuori, un esempio per un gruppo giovanissimo: credo di averlo fatto bene, portando esperienza ai ragazzi, cresciuti moltissimi in un anno. Ho avuto anche la gioia di essere aggregato nel periodo estivo alla prima squadra, oltre due settimane di allenamenti assieme a grandi campioni, scendendo in campo nel Trofeo Berlusconi”.
Famiglia numerosa
Andrea è un marito e un papà felice, che dedica tutto il suo tempo libero alla moglie Silvia e ai quattro figli: Francesco di 13 anni, Maria di 10, Mauro di 6 e Anita, che ha 2 anni. “Conosco Silvia da quanto siamo ragazzini, siamo cresciuti assieme, ci conosciamo da oltre 20 anni. Ci siamo sposati a Brenzone sul Garda (Verona), i nostri luoghi di origine. L'ho sempre voluta al mio fianco, lei e i figli mi hanno sempre seguito nelle varie città in cui ho giocato. Nel pochissimo tempo che mi rimane faccio qualche partita di padel e golf, soprattutto in estate nei periodi di ferie”.