È una carriera infinita, ancora in corso, quella di Reginaldo Ferreira da Silva, conosciuto come Reginaldo, uno dei giocatori più longevi del calcio italiano. Nato a Jundiaí (Brasile) il 31 luglio 1983, in possesso del doppio passaporto, brasiliano e italiano, attualmente milita, per il secondo anno di fila, nel Picerno, formazione del girone C di Serie C. Nonostante sia una seconda punta, da sempre abile nel regalare assist, nella sua carriera ha superato quota 100 di gol ufficiali, di cui 84 nei vari campionati (19 in Serie A) e il resto nelle coppe nazionali.
Forma smagliante
“A 39 anni posso dire di sentirmi integro e in buona condizione, l’intenzione è continuare a giocare finché starò bene e soprattutto sarò in grado di rendermi utile alla squadra con cui gioco. Da qualche stagione sto firmando contratti annuali per poter decidere liberamente, non voglio trascinarmi sul campo, ma anche lasciare il club libero di scegliere. Nonostante l’età e l'esperienza non mi ritengo un "leader" dello spogliatoio, ma ai miei compagni, soprattutto ai più giovani, cerco sempre di dare i consigli giusti, senza tuttavia interferire sul lavoro del mister”.
In Italia da ragazzo
“In Italia sono arrivato all'età di 16 anni. Facevo parte del vivaio di un club brasiliano, il Campo Grande, con il quale abbiamo disputato un torneo giovanile ad Arco di Trento, che abbiamo vinto battendo in finale uno dei club di Milano, non ricordo bene se l'Inter o il Milan. In quella occasione della nostra squadra vennero selezionati i 6 giocatori più bravi, 5 li prese il Padova e io restai fuori, ma poi fui ingaggiato dal Treviso. Qui ho iniziato a giocare nella Primavera e successivamente inserito in prima squadra, che era allenata da Bepi Pillon, con la quale disputai alcune partite nell'anno della promozione in B e poi giocando 41 delle 42 partite del torneo cadetto, al termine del quale ci fu il ripescaggio in Serie A, dove ho debuttato l'anno successivo. Esordio il 28 agosto 2005 in Inter-Treviso 3-0 e primo gol il 20 novembre 2005 in Treviso-Palermo 2-2. In quella prima stagione in A segnai 5 gol”.
Gli anni della Serie A
Oltre che con il Treviso, Reginaldo ha giocato nella massima categoria con Fiorentina, Parma e Siena.
“Indubbiamente gli anni della Serie A sono stati i più belli e anche quelli di maggiore popolarità. La Fiorentina mi prese dal Treviso per 1,5 milioni di euro, io a Firenze stavo bene ma il Parma investì per il mio cartellino 4,5 milioni, poi mi sono trovato molto bene anche a Siena. A questi club sono stato sempre legato al di là della categoria: quando siamo retrocessi in B con il Parma, chiesi di restare e infatti l'anno successivo siamo subito risaliti in A”.
Corteggiato da Mourinho
Tra i risvolti della carriera di Reginaldo anche un deciso interessamento di José Mourinho, che voleva portarlo all'Inter.
“In un Inter-Parma, finita 4-3, con noi in vantaggio 3-2 ma poi raggiunti e superati nel finale, realizzai due assist decisivi. Successivamente venni a sapere che Mourinho mi fece seguire per 3 mesi dai suoi osservatori. Io mi trovavo bene a Parma, quindi non è un rimpianto, anche se un'esperienza in quella Inter ricca di campioni, che conquistò il triplete, mi sarebbe ovviamente piaciuta”.
Papà felice
“Ho tre figli: João Vitor di 14 anni, nato da un precedente matrimonio e poi gli altri due con mia moglie Rayana, italo-brasiliana, conosciuta a Parma: Ryan, di 9 anni, che è nato a Siena e Sophia, 7 anni, nata in Brasile ma cresciuta in questo Paese. Ora loro sono in Brasile, ma a fine dicembre, una volta concluso l'anno scolastico, rientreranno tutti in Italia”.
Futuro nel calcio
“Non ho ancora deciso cosa farò una volta conclusa la carriera, anche se l'intenzione è di rimanere nel mondo del calcio, l'unico ambiente che frequento da quando sono bambino. Francamente in futuro non mi vedo come allenatore, un ruolo per me più congeniale, sicuramente più tranquillo, potrebbe essere quello di osservatore e scopritore di talenti”.