La Spal degli eroi

Scritto il 12/12/2022
da Stefano Ferrio

 Una foto, una storia 


Dall’infinito archivio fotografico AIC, i formidabili biancoazzurri dei primi anni ’60: Massei, Cervato e Bozzao, “brasiliano” di Venezia…

 



Provincia guascone e creativa
Ci sono foto, scatti di un istante, che raccontano romanzi senza fine. Eccone uno, tratto dalla Serie A 1962 – ‘63, e legato a uno squadrone strapaesano che chi all’epoca c’era, soprattutto se ferrarese, non potrà mai cancellare dai propri archivi personali. È la Spal degli eroi, quella che nei primi anni ‘60 incarnava, assieme al Lanerossi Vicenza e all’Atalanta, un modello di calcio di provincia, un po’ guascone e molto creativo, senza il quale, semplicemente, non si può scrivere la storia del football italico.



Ieri ed oggi
Oggi, di quei tre club, solo l’Atalanta continua a riempire le cronache dello sport nazionale, soprattutto perché ambisce chiaramente a salire stabilmente di categoria, battendosi alla pari con le squadre di fascia alta della Serie A. E, se il Vicenza annaspa faticosamente in Serie C, la Spal del presidente Joe Tacopina, reduce da un paio di campionati in massima serie, cerca in B un nuovo ruolo da protagonista, fermamente decisa a emulare, oltre mezzo secolo dopo, le gesta di questo “undici” che, alla fine del campionato 1962 – ‘63, centra un magnifico ottavo posto, al termine di una stagione resa storica dal ruolo di capolista solitaria, ottenuto alla fine della quarta giornata.



Aneddoti gloriosi
Chi ha visto giocare questi ragazzi in bianco-azzurro sa di cosa si parla, essendo tuttora in grado di dedicare a ognuno di loro un minuzioso e personalizzato dossier di aneddoti gloriosi. Il primo in alto, da sinistra, è Eugenio Bruschini, comasco di Bellagio, scomparso nel 1991, portiere a cui solo una sfortunata serie di infortuni negò la strada della Nazionale. Accanto a lui troneggia Oscar Massei, argentino di Pergamino, dove è nato il 29 settembre 1934, mezz’ala con vocazione offensiva illuminata da invenzioni ai limiti dell’inenarrabile: trascinata dal suo genio, che a Ferrara hanno ammirato per ben dieci stagioni, la Spal conquista il quinto posto al termine del campionato 1959 – ‘60.



La “tigre” brasiliana di Venezia
Si prosegue con Manlio Muccini, romagnolo di Riccione, difensore factotum ritiratosi da questa vita nel 2008, e con il mantovano Dante Micheli, altro “universale” impiegabile in qualsiasi zona del campo, vissuto fino al 2012, per poi soffermarsi sulla figura di Gianfranco Bozzao, detto “Tigre”. Uno a cui quel cognome con desinenza in “ao” ha dato fama di brasiliano, mentre invece era nato a Venezia nel 1939, destinato a diventare centrocampista modello per prestanza agonistica e attaccamento alla maglia, nonché “bandiera” di quella Spal, certificata da 158 partite in Serie A. Alla sinistra di Bozzao, morto a Ferrara tre anni fa, ecco un altro “spallino” da annali, Sergio Cervato, padovano di Carmignano sul Brenta, difensore-goleador con grandi trascorsi alla Fiorentina e alla Juventus, ma anche in Nazionale, scomparso nel 2005.



Mediano Guerriero
Abbassando lo sguardo agli “accosciati”, lungo la traiettoria sinistra-destra, l’amarcord inizia dal bomber di provincia Gianni Bui, modenese di Serramazzoni, dove è nato nel 1940, e continua con  Carlo Dell’Omodarme, spezzino classe 1939, mediano guerriero di nome e di fatto, Carlos Cezar de Sousa, oggi ottantaquattrenne, lui sì vero attaccante brasiliano di Ribeirao Preto, noto per le evanescenti turbolenze, e Osvaldo Riva, difensore centrale all’epoca meritevole della definizione di “francobollatore” per come timbrava le gambe degli attaccanti avversari. Riva, che è morto due anni fa nella sua Cesena, è in posa accanto all’ultimo della fila, Adolfo Gori, nato a Viareggio nel 1939, terzino che dalla stagione successiva diventerà colonna difensiva della Juve.



Presidente indimenticabile
Fuori campo, non si vedono, ma ispirano in modo determinante la grandezza di questa foto, l’indimenticabile “Presidente” Paolo Mazza, a cui è intitolato lo stadio di Ferrara, e l’allenatore-farmacista Serafino Montanari, appartenuti entrambi a un calcio, mirabile e romanzesco, che non esiste più.