“Quella che sicuramente non dimenticherò mai è Ascoli-Trapani, io col Trapani, il mio debutto in B, era il 24 agosto del 2019, proprio indimenticabile: debutto e ho fatto pure gol. In B ci sono arrivato a 33 anni, ormai per me era giusto un sogno che non pensavo avrei realizzato. Ricordo che a suo tempo della B mi piaceva in particolare il fatto che allora fin lì s’arrivava per avere il nome sulla maglia ed era stato proprio quello il mio obiettivo, io poi che sino a 23-24 anni giocavo ancora in Eccellenza”.
Sapore insipido
“Parecchi anni di C i miei ed è stato così che poi pure in questa categoria hanno deciso di mettere i nomi sulle maglie. D’accordo, era sì un traguardo raggiunto, ma per me non lo era completamente, me lo sono sentito quasi regalato, così l’obiettivo è comunque rimasto tale ed è vincendo sul campo che me lo sono davvero conquistato”.
Ricordo e ricordi
“Lì a Trapani l’allenatore era Francesco Baldini, mi vedeva bene e quel giorno ero quasi sicuro che mi avrebbe fatto giocare e chiudo qui il cerchio aggiungendo che in questo mio ricordo c’è pure mia madre, lei che se pur già malata e in sedia a rotelle è venuta a vedere quella partita, non è lontana Ascoli dalla nostra casa: quanto impegno ci ha messo, è stato l’anno dopo che l’ho persa”.
Col piede debole
“È finita 3 a 1 per loro e il mio è stato il gol del pareggio, pure bello e pure col mio piede meno forte: calcio d’angolo, palla ribattuta e messa poi ancora dentro l’area, sul secondo palo. L’ho calciata di destro, al volo: sotto la traversa. Pensa, ce l’ho in sala lì a casa il ritratto di quella maglia”.
Gradino dopo gradino
“Sì, l’idea di poter fare il calciatore ad alti livelli tutto sommato l’ho maturata un po’ tardi e magari su questo qualche rimpianto ce lo potrei avere. Partire però dal basso e scalare via via le categorie è un qualcosa che non tutti hanno vissuto e il tutto mi ha formato, me lo porto dentro ed è proprio il trascorso che ho dietro che m’ha fatto diventare quel che adesso sono. Cosa ci ho messo di mio? Soprattutto serietà e impegno”.
Nello spogliatoio
“Sono uno a cui piace provare a far crescere il compagno, i compagni. Devo dire che tutto sommato il nostro spogliatoio qui lo considero, come dire, atipico, sì. Mi trovo infatti ad avere dei compagni con forti valori umani, difficile che tra noi si arrivi ad alzare la voce, men che meno che s’attacchi qualcuno al muro. E si cerca sempre di aiutarli sti giovani, una linea che è propria pure del nostro mister, Pagliari”.
Dopo
“Lo so, per l’età che ho, 37 anni il prossimo agosto, dovrei pensarci ma ancora mi diverto, fisicamente riesco ancora a rendere e mi aiuta pure il fatto che sto giocando in un ruolo che mai ho fatto prima, sono adesso un terzino, per me una novità che ha del clamoroso, vedo e sento che mi stimola e spero così di giocare ancora per qualche anno per poi avere pure l’opportunità di trovare un mio spazio in questo nostro mondo”.
Classe 1986, Daniele Ferretti ha via via giocato con Alba Adriatica (Eccellenza), Civitanovese (Eccellenza), Mezzocorona (C2), Bassano Virtus (C1-C2), Delta Porto Tolle (C2), Lucchese (C), Gubbio (D-C), Trapani (C-B), Avellino (C), Ravenna (C) e Sambenedettese (D); a Recanati da dicembre del 2021, in serie D, col successivo approdo per questa stagione alla serie C.