Gil l’Imprendibile

Scritto il 23/08/2023
da Stefano Ferrio


Il volo acrobatico di De Ponti, il bomber con l’anatra al guinzaglio

 


Mille acrobazie
Nel parquet del basket si usa dire che i dieci giocatori in campo, volenti o nolenti, “si accoppiano”. Ciò deriva dal fatto che i loro coach cercano gli abbinamenti uno contro uno da cui trarre il massimo vantaggio possibile. Anche negli spazi più ampi di un campo da calcio, magari con meno rigore millimetrico rispetto a quanto avviene nella pallacanestro, i giocatori a tratti si accoppiano, soprattutto quando al difensore viene chiesto di arginare la forza offensiva di un attaccante avversario. Poi, nei fatti, tutto dipende, come sempre, dai valori che si contrappongono.
Per cui hai voglia, sul finire degli anni ‘70, a raccomandarti con un tuo terzino o centrale di accoppiarsi con una punta della levatura quasi imprendibile di Gianluca De Ponti, in arte Gil, nato a Firenze il 14 luglio 1952. Che sarebbe come dirgli di spegnere a mani nude una lingua di fuoco oppure, cambiando totalmente elemento, di usare uno scolapasta per contenere un’onda di tempesta, talmente ferali e imprevedibili si rivelano le doti di un attaccante nato per qualsiasi acrobazia: quelle calcistiche grazie a cui realizza oltre 130 gol con le maglie di una decina di squadre di A B e C, e quelle inventate fuori campo, come il vezzo di andare a passeggio con un’anatra al guinzaglio.



Lupi e Rondinelle
I risultati sono simili a quanto si vede in questa foto, scattata il 14 settembre 1980, prima giornata di un nuovo campionato di Serie A, partita tra Brescia e Avellino. Ci avrà sicuramente provato mister Gigi Magni, allenatore delle “Rondinelle”, a sensibilizzare Dino Galparoli, classe ‘57, lombardo di Tradate, a stare dalle parti di De Ponti quando certi palloni spiovono in area. Solo che, nell’altro spogliatoio, un ex goleador della classe di Luis Vinicio avrà nello stesso tempo trovato le parole giuste per spedire in campo il suo attaccante con la “mission” di abbattere il Brescia. Altro non possono fare i “lupi” irpini sulla strada di una salvezza resa più improba dai cinque punti di penalizzazione incassati nell’ambito dell’inchiesta sul calcio-scommesse.



Gol salvezza
Ragione per cui al buon Galparoli, destinato a una decennale e luminosa carriera nell’Udinese di Zico, non resta che assistere al tipico scatto danzante con cui, dopo neanche cinque minuti di gioco, De Ponti infila sotto la traversa il gol dell’1-0, bruciando il suo compagno di difesa Podavini. Dopodiché tenterà all’occorrenza, di “accoppiarsi” all’attaccante in maglia verde, come succede in questa coreografica immagine sospesa nell’aria, ma spesso soffrendo un’irriducibile distanza dall’avversario.
Così, al momentaneo pareggio firmato da Ezio Sella, seguirà la bomba da fuori area con cui Pellegrino Valente decide il match a favore dell’Avellino, che a fine campionato si salverà alla grande. A differenza del Brescia.