Una scultura per i 3 gol di Pablito al Brasile

Scritto il 14/08/2023
da Luca Pozza


Una tortuosa e deformata scala appoggiata ad un albero, un paio di scarpe da calcio usate, un masso in pietra su cui sono segnate due date, la nascita (23.09.1956) e la scomparsa (09.12.2020) di Paolo Rossi. È un'installazione inedita ma ricca di significati, quella che il proprietario e gestore del Parco del Sojo Arte e Natura, museo all'aperto di arte contemporanea a Covolo di Lusiana Conco, sull'Altopiano di Asiago (Vicenza), ha deciso di dedicare a Pablito, scomparso prematuramente all'età di 64 anni. Una dedica che riguarda il particolare il momento più intenso della carriera calcistica dell'attaccante, la tripletta personale con cui fu sconfitto 3-2 il Brasile, che per l'Italia rappresentò il trampolino di lancio per la conquista del Mundial di Spagna '82.



Nome suggestivo
All'opera, che è stata collocata al centro del parco, ben visibile da ogni posizione, è stato dato il titolo suggestivo "5 luglio 1982". E per l'inaugurazione è stato scelto il momento preciso (rispettando anche i minuti) di quel trionfo sportivo che a fine gara fece esplodere il tifo azzurro nelle strade e nelle piazze italiane. Il taglio del nastro è avvenuto per l'appunto il 5 luglio scorso, alle 17.20, a 41 anni esatti (quel match dei mondiali 1982 era iniziato alle 17.15) dal momento in cui Pablito segnò il primo dei tre gol alla compagine sudamericana, che in quella edizione poteva contare su campioni straordinari. Ma che alla fine fu sconfitta a sorpresa, per la disperazione del "popolo" verdeoro.



Forza d'animo
Ideatore dell'iniziativa è l'architetto vicentino Diego Morlin, proprietario e realizzatore del Parco del Sojo, che ricorda di aver visto giocare l'attaccante allo stadio "Romeo Menti" di Vicenza, quando Rossi esplose nel Lanerossi. “Chi ha vissuta quella esperienza non può dimenticare”, assicura Morlin, con un passato da calciatore tra i dilettanti, che spiega come è nata l'idea, poi trasformata in progetto, con queste parole. “L'opera vuole raccontare un dramma che in un'ora precisa si trasforma in redenzione: un uomo quasi distrutto come calciatore, ma con una forza d'animo straordinaria, che reagisce e trova la strada per gridare al mondo che i conti con il destino non sono chiusi. Per l'Italia la partita era decisiva: o si andava avanti oppure si tornava a casa. Da quel preciso momento in cui realizzò l'1-0 contro il Brasile si concretizza il "miracolo" e per Paolo inizia una seconda vita calcistica. La nazionale diventò campione del mondo con 6 gol di Pablito, che vinse anche la classifica cannonieri di Spagna 1982. Tutto il resto non ha importanza, è storia che vale quel che vale”.



Dedica speciale
“Si tratta di un'installazione simbolica e minimalista” - la dedica speciale dell'architetto Morlin – “che è semplice e riservata, ma spiritualmente viva, per ricordare un grande ed indimenticabile calciatore. Oltre ad essere stato un campione dello sport Paolo era un uomo straordinario che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi italiani”.