Undici giocatori rimasti nella memoria con la maglia bianco-azzurra della Spal (compreso un Principe di nome Tiziano Manfrin)
Il rito del “ti ricordi quel terzino?”
Chi, amando il calcio, non si è mai soffermato, magari dentro un qualche vinoso “tempio” del tifo di provincia, davanti alla foto incorniciata della squadra del cuore, scattata durante lontane stagioni di tribolazioni e (caute) speranze? È il rito del collettivo “Questo chi è?”, immancabilmente suscitato dalla fila dei giocatori in piedi con braccia conserte, e da quelli accosciati con ginocchia al vento, domanda a cui uno risponde per quanto riguarda il portiere, un secondo rammenta il nome di quell’”aletta” che faceva ammattire terzini in serie lungo la fascia, e nessuno stacca dalla punta della lingua nome e cognome del tarchiato mediano comparso in quella squadra per un solo campionato.
Renzi, Lievore, Cavasin…
Il gioco si ripete di fronte a questa fotografia scattata allo stadio comunale di Ferrara, oggi “Paolo Mazza”, il 25 febbraio 1979, prima di una Spal-Bari 0-0 del campionato di Serie B. Nell’occasione siamo in grado di risolvere qualsiasi amletico dubbio grazie ai nomi riportati dalla didascalia dell’immagine conservata nell’archivio dell’AIC.
Si inizi dunque dai giocatori in piedi, secondo la consueta traiettoria da sinistra a destra. Il primo è il portiere Roberto Renzi, marchigiano di Falconara, 92 partite in serie cadetta oltre a tre apparizioni in A, dove per un anno gioca al Como, da riserva del compianto Giuliano Giuliani. Segue il difensore Franco Lievore, scomparso nel 2004, ricordato dal torneo di calcio giovanile a lui intitolato nella natia Barzanò, provincia di Lecco. Il terzo è Alberto Cavasin da Treviso, spietato marcatore centrale, giunto a notorietà ancora più vasta come allenatore di Lecce e Fiorentina.
Gibellini, Donati, Perego…
Il quarto si chiama Mauro Gibellini, veneziano di Portogruaro, bomber tra i più prolifici della Serie B dell’epoca, come rammentano i 48 gol segnati con la maglia bianco-azzurra della squadra di Ferrara. È poi la volta dell’attaccante di fascia Ferdinando Donati, detto “Nando”, pisano di Peccioli, dove ha lasciato questo mondo nel 2014 lasciandosi alle spalle una carriera divisa tra Spal ed Empoli, accompagnato dagli estatici mormorii di curve che incantava con i “numeri” escogitati per fare ammattire il terzino di turno. Chiude la fila Antonio Perego, milanese di Paderno, factotum difensivo apprezzato anche nella massima serie con la maglia del Cesena.
Pezzato, Ferrari…
Passando agli accosciati, di nuovo da sinistra a destra, l’emozione di qualsiasi tifoso “spallino” è quella di rivedere gli occhi a mandorla del capitano Franco “Cina” Pezzato, veneziano di Mira, attaccante che a Ferrara ha lasciato un indelebile patrimonio di 81 reti, firmate in 241 partite. Accanto a Pezzato sorride il difensore Danilo Ferrari, altro giocatore ricordato con piacere nella città estense, anche perché ferrarese di Bondeno.
Tassara, Fasolato…
Quello al centro è invece il livornese Massimo Tassara, centrocampista di tattiche ispirazioni, mentre il quarto è un altro navigatore della mediana, Lucio Fasolato, padovano di Abano, noto anche come dirigente sportivo che nello scorso decennio è stato tra gli artefici del miracolo-Cittadella.
… e “Il Principe” Manfrin
Chiude la fila in modo significativo, stabilito dal fato e non dal bravo fotografo, Tiziano Manfrin, ruolo mezz’ala con spiccate propensioni offensive, nato a Sandrigo, in provincia di Vicenza, nel 1954, e morto all’improvviso a San Benedetto del Tronto, nel 2012. Tale è stato il suo talento tecnico e tattico, sfoggiato durante le cinque stagioni trascorse a Ferrara, che i tifosi della Spal, intenditori di calcio con pochi uguali al mondo, lo ricorderanno in eterno come “Il Principe”.