Pallone e dintorni... La forza del calcio

Scritto il 19/11/2023
da Pino Lazzaro


Carcere Due Palazzi di Padova: Pallalpiede-Clodiense

 


Lì, in quella foto-ricordo, il gruppone. Due maglie, due squadre e tutto il resto.
Un’amichevole particolare, giocata verso fine ottobre nel carcere Due Palazzi di Padova. Da una parte la formazione di Pallalpiede (tutti carcerati, squadra che partecipa al campionato di Terza categoria di Padova, dunque campionato Figc); dall’altra la Clodiense, Serie D.



Un progetto che andava avanti da tempo, i due allenatori (Fernando Badon di Pallalpiede e Antonio Andreucci della Clodiense) erano stati compagni nel Bassano di quasi 40 anni fa: c’era insomma come detto questa idea, loro tuttora amici e in contatto, stavolta è andata.
Terreno di gioco che è quello che è, altro che manto erboso, ma come sempre, fin che sei lì che giochi, fai presto a non pensarci più, ti devi adattare e fai pure presto a vedere/capire chi per davvero sa dare del tu al pallone, da una e dall’altra parte. Il tutto è proprio “la forza” del calcio, così semplice: noi di qua, voi di là, avanti.



Pomeriggio dunque particolare, sia da una che dall’altra parte. Riscaldamento, primo tempo a squadre miste, con casacche che così coprono le rispettive maglie, secondo tempo che è proprio Pallalpiede-Clodiense, con infine una prolungata serie finale di rigori: li calciano proprio tutti, uno dopo l’altro, per ultimi al solito i due portieri. E c’è tempo pure per stare un po’ assieme, “liberi” di mischiarsi e immediatamente si formano vari gruppi: gli italiani, i marocchini, gli albanesi. Parlano, raccontano, ascoltano; probabilmente poi ciascuno avrà modo di riflettere, ciascuno nei propri pensieri, chi in cella, chi forse già nel pullman che sta tornando a Chioggia.



Non ci sono i fari lì al campo del Due Palazzi, tassativo lo stop per le 16.30: è a quell’ora che i due gruppi si separano per davvero. Come un bivio: loro che da quel cancello salgono verso le loro celle, gli altri che di cancello ne possono attraversare un altro, verso fuori, sì. Ancora, come una parentesi: che si può subito chiudere per la squadra che va e che rimane comunque sempre aperta (e chiamala parentesi…) per la squadra che resta. Avanti.