Le parole che non ti ho detto… Cristian Shpendi

Scritto il 23/04/2024
da Giuseppe Rimondi


Mentre, nella pancia dello stadio Dino Manuzzi, ci accingiamo a chiacchierare con un ragazzo che a suon di gol (20 ad un turno dal termine) ha contribuito a riportare il Cesena in Serie B dopo sei lunghissimi anni, un fallimento e la ripartenza dalla Serie D, passa l’ex attaccante bianconero Massimo Agostini ora consigliere dell’area tecnica e, alla nostra domanda come giudica il “nuovo” bomber della squadra, ci risponde così: “Un predestinato, ha tutto per diventare un grande attaccante, dipende tutto da lui!”.
Il ragazzo è Cristian Shpendi, 21 anni ancora da compiere, un fratello gemello, Stiven, che la scorsa estate ha spiccato il volo verso la Serie A direzione Empoli.



Allora Cristian partiamo dall’inizio.
“Sono nato ad Ancona da genitori albanesi ma ho sempre vissuto a Lucrezia, un paesino in provincia di Fano, e lì ho iniziato a giocare, poi insieme a mio fratello siamo passati al Delfino Fano e a undici anni circa, sempre insieme, al San Marino, rimanendovi per quattro anni fino alla chiamata del Cesena, dove siamo partiti dall’Under 17”.

Tra te e tuo fratello Stiven chi era il più forte?
“Lui, da quando abbiamo iniziato lui è sempre stato un po’ più avanti di me, tutti e due attaccanti ma, mentre lui non lo spostavano da lì per nessuna ragione, io ogni tanto venivo indietreggiato o portato sulla fascia a seconda delle necessità”.



Nella Primavera bianconera ottenete subito grandi risultati…
“Sì, il primo anno in Primavera 3 perdiamo la finale ma, grazie al fallimento dell’Arezzo, veniamo comunque promossi in Primavera 2 e con una annata magica riusciamo addirittura a salire in Primavera 1!”.

La svolta con Domenico Toscano, l’attuale mister, che ha condotto magistralmente il Cesena alla serie cadetta.
“Decisamente sì, avremmo dovuto rimanere tra i giovani ma, dopo qualche allenamento con la prima squadra, il mister e i suoi collaboratori decisero di puntare su di noi e tenerci con loro”.



Un’annata decisamente sfortunata per i vostri colori.
“Abbiamo perso la semifinale play off con il Lecco ai rigori, ma sul campo avremmo meritato noi di giocarci la finalissima”.

Come hai vissuto il doppio salto di categoria di tuo fratello dal Cesena in Serie C all’Empoli in A?
“Ero felicissimo, aveva segnato dodici reti, disputando un ottimo campionato, venendo fuori soprattutto nel girone di ritorno. Ha meritato quell’occasione”.



Tu hai saputo sfruttare al massimo lo spazio creatosi dalla sua partenza.
“Ero comunque sicuro, anche dopo la sconfitta con il Lecco, che la stagione successiva avremmo disputato un grande campionato, il gruppo era già fortissimo e con l’allenatore si era creato il giusto feeling”.

Venti reti e il titolo di capocannoniere lì a un passo: controlli che qualcuno non ti sorpassi proprio in dirittura d’arrivo?
“Se devo essere sincero sì, un’occhiata la butto, manca poco e mi piacerebbe consacrare questo meraviglioso campionato con quella ciliegina sulla torta. Comunque anche lì è solo una sana competizione, null’altro”.



Preferiresti raggiungere subito tuo fratello in Serie A?
“Intanto spero che Stiven riesca a dimostrare di meritare quella categoria e di rimanerci. Questo suo primo anno è stato, diciamo così, di apprendistato. Io voglio fare un passo alla volta ma sono uno che davanti a una sfida non si tira mai indietro. Il prossimo anno mi voglio giocare la categoria che mi sono conquistato, qui col Cesena!”.

Veniamo alla Nazionale: sei stato già convocato nell’Under 21 albanese, se arrivasse una chiamata dai “grandi” ti troveresti davanti a una scelta.
“Intanto nella mia prima partita in Under 21, per un fallo di reazione sono stato espulso e ho beccato tre turni di squalifica… scherzi a parte se dovesse arrivare una chiamata dalla Nazionale dei grandi dovremmo fare una scelta definitiva. Noi, io e Stiven, siamo nati e cresciuti qui, parliamo solo Italiano, sarebbe una decisione complicata. Diciamo che, per il momento, rimaniamo focalizzati sulla Nazionale albanese”.



Italia e Albania si sfideranno nella prima partita degli Europei: per chi farai il tifo?
“Facciamo che, salomonicamente, sarei felice con un pareggio…”.

Nei tuoi sogni di ragazzo, quale giocatore ti ha ispirato maggiormente?
“Di attaccanti me ne sono piaciuti tantissimi, se devo fare un nome dico Benzema, straordinario, sia come realizzatore sia per come si spende per la squadra e i suoi compagni”.