Gli "italiani" della SLOVENIA

Scritto il 25/06/2024
da Claudio Sottile


Decisamente nutrita la pattuglia slovena in Italia: i difensori Jaka Bijol (Udinese) e Petar Stojanović (Sampdoria), i centrocampisti Jasmin Kurtić (Südtirol) e Sandi Lovrić (Udinese), l’attaccante Jan Mlakar (Pisa). Il centrale dei friulani, prima della consacrazione in retroguardia, tre anni fa giocava a centrocampo, mentre fino ai 13 anni è stato un piccolo campione sugli sci. In Germania non è prevista neve, ma servirà comunque tanto equilibrio per non scivolare in un raggruppamento così ostico.



Stojanović si è ottimamente disimpegnato con la maglia della Sampdoria in Serie B, dove ha raccolto 29 presenze con un gol e quattro assist, e dovrebbe rientrare all’Empoli per fine prestito. Intanto, in esclusiva per il nostro magazine, ha dichiarato: “Sicuramente giocare in Italia può aiutare molto ad arrivare a disputare al meglio un Europeo. Penso che il livello e la competitività del calcio italiano, sia in Serie A ma anche in Serie B, mi abbiano reso un calciatore migliore. Questi tre anni nel vostro Paese mi hanno fatto crescere sul piano tecnico, mentale e soprattutto su quello tattico, preparandomi nel migliore dei modi ad affrontare una competizione internazionale tanto importante”.



Kurtic ha dato una mano, da gennaio, ai bolzanini per togliersi dalle sabbie mobili della classifica, ma è atterrato da noi quasi quindici anni fa. Stagione 2010/2011, per merito del Palermo, prima di girare tra Varese, Sassuolo, Torino, Fiorentina, Atalanta, Spal e Parma. È a quota 499 presenze tra tutte le competizioni di club. Ci saranno i tempi per le celebrazioni; adesso, però, occorre fare legna per la nazionale allenata da Matjaž Kek, potenzialmente fanalino di coda. L’altro sloveno “friulano” è stato una delle poche note pienamente liete della stagione bianconera, nonostante tutto sugellata con la salvezza. Lovrić incarna quel ritmo di calcio mitteleuropeo e danubiano, fatto di corsa, pressing e incosciente geometria. L’avanti pisano ha avuto un impatto non così deflagrante all’“Arena Garibaldi”: tre gol tra i cadetti, che non assomigliano alla doppia cifra raggiunta nei massimi campionati di Croazia e del suo Paese.