007, licenza di uccidere (l’Europeo)

Scritto il 16/07/2024
da Claudio Sottile


Per allenare l’Inghilterra, forse, converrebbe rivolgersi a James Bond, il colto e raffinato agente segreto del controspionaggio di Sua Maestà. Una missione che, dopo i Mondiali 1966 e compresa la finale berlinese dell’altro giorno, su quella panchina finisce sempre con l’essere (sportivamente) sanguinosa. 0, come le mensole occupate a casa Kane dai trofei vinti in carriera dal bomber Harry. 0, come i gol segnati dalla Roja agli uomini di Spalletti, seguendo il pensiero dei creativi puristi che considerano l’autorete come un mero harakiri. 7, come le vittorie in altrettante gare della Spagna, capace di farsi beffe delle intelligence di mezzo continente.



Nei titoli di coda del film di EURO 2024 c’è spazio per tutti, protagonisti e non: la Germania che sposta Kross dalla storia issandolo alla leggenda, la Svizzera che ci ha messo la croce (bianca, su sfondo rosso) sopra, l’Ungheria tra le migliori terze anzi no, la Scozia qualificata a un torneo internazionale ancora per le docce o poco più, la Croazia della scacchiera che si è fatta fare scacco matto dal cavallo pazzo Zaccagni, l’Albania e la conquista suo malgrado del premio sfottò dagli italiani in ferie su quella sponda dell’Adriatico, Danimarca e Slovenia gemelli diversi pari in tutto che quasi si giocano il piazzamento d’onore a “nome, cose, città”, la Serbia che proprio non ha avuto nulla in serbo, l’Austria e il bel gioco a cattivo (imbronciato) viso (di Arnautović), la Francia e la presa della pastiglia per essere stata éliminé e non aver giocato la finale nel giorno della festa nazionale, l’Olanda che viene dai canali e sul più bello fa cambiare canale ai suoi tifosi, la Polonia e la fatica infernale senza più gemellaggi col Vaticano, la Romania pulitrice del proprio spogliatoio di Monaco di Baviera, il Belgio che tanto a prescindere ha il ranking FIFA, la Slovacchia scanzonata e masCalzona, l’Ucraina cornuta e mazziata ultima con 4 punti come la prima, il Portogallo bagnato dall’Oceano Atlantico e dall’oceanico Ronaldo, la Turchia e la Mezzaluna luminosa tra le traiettorie mancine della stellina Arda Güler sulla rotta dell’aeroplanino Montella, la Georgia e il materiale fornito ai romanzieri caucasici dal passaggio del turno, la Repubblica Ceca che non ha visto mezzo pallone.
Per l’Italia un bagno di (neo)realismo: dopo quattro partite in bianco e nero, Roma deve tornare a essere città aperta azzurra.