Gli "italiani" della REP. CECA

Scritto il 22/06/2024
da Claudio Sottile


Un binomio ormai indissolubile: se si gioca la fase finale degli Europei, la Repubblica Ceca non può mancare, e quella in partenza è l’ottava partecipazione consecutiva. Dall’indipendenza del 1° gennaio 1993, quando nacque (assieme alla Slovacchia) dalla “casa madre” Cecoslovacchia, è una presenza fissa nel torneo continentale. Mister Ivan Hašek ha voluto nella sua mediana Antonín Barák della Fiorentina, che proverà a depurarsi dalle scorie dell’ennesima annata viola culminata con i giocatori avversari ad alzare una coppa: stavolta è accaduto con l’Olympiacos, che ha stappato nel cielo di Atene per festeggiare la Conference League. I “Leoni” chiedono al centrocampista di mettere la sua fisicità (1,90 m), e la sua tecnica di base, sia nel palleggio sia nella fase di copertura.



Compiti nelle corde del versatile mancino, che sa recitare da mezz’ala, trequartista e seconda punta. Una duttilità premiata da mister Vincenzo Italiano, che l’ha mandato in campo – su tutti i fronti dove sono stati impegnati i “Gigliati” – per 34 volte, impreziosite da cinque gol e tre passaggi decisivi. Sono lontani i tempi in cui un biondo ceco significava Pallone d’Oro, e la rosa attuale sembra da terzo posto. I boemi, però, cercheranno di non essere divorati come agnello sacrificale, pardon… prosciutto di Praga.