Gli "italiani" dell'ALBANIA

Scritto il 24/06/2024
da Claudio Sottile


Mister Sylvio Mendes de Campos Júnior, alias Sylvinho, ha attinto a piene mani dai nostri organici, per l’esattezza ben dieci volte. È la rappresentanza più alta tra gli stranieri “d’Italia”, per cercare di giocarsela come seconda forza del poker. I portieri Etrit Berisha (Empoli) ed Elhan Kastrati (Cittadella), i difensori Elseid Hysaj (Lazio), Berat Djimsiti (Atalanta), Marash Kumbulla (Sassuolo) e Ardian Ismajli (Empoli), i centrocampisti Nedim Bajrami (Sassuolo), Medon Berisha e Ylber Ramadani (Lecce), Kristjan Asllani (Inter). Gli estremi difensori: quello oggi ai toscani è un habitué delle porte italiche, avendo vestito anche le maglie di Lazio, Atalanta, Spal e Torino. Il suo secondo è il titolare inamovibile del Cittadella (per dieci volte in stagione non ha raccolto la palla nel proprio sacco cadetto), dopo aver difeso i pali di Pescara, Piacenza e Trapani.



Anche la linea difensiva recita in italiano, o quasi. Il terzino laziale è un veterano del calcio al di qua dell’Adriatico, con quasi 500 partite tra Serie A, B, coppe e giovanili. Il pilastro atalantino, transitato anche da Avellino e Benevento, è uno dei pretoriani di Gianpiero Gasperini, nonché capitano delle “Aquile”, alle quali garantisce leadership e caratura internazionale. Kumbulla è anche lui reduce dalla retrocessione degli uomini di mister Davide Ballardini, ma ha esperienza da mettere al servizio della nazionale rossonera, accumulata – tra le altre – con Hellas Verona e Roma, con una carriera calcistica iniziata proprio con la trafila giovanile scaligera. Il centrale degli azzurri porta l’energia della salvezza maturata negli scampoli finali dell’ultima giornata, arrivata anche grazie agli oltre suoi 2.000 minuti sui campi della Penisola.



Anche a centrocampo si parla “paisà”. Il selezionatore brasiliano, infatti, punta sull’interno che sta studiando dalle vecchie volpi della zona nevralgica dell’Inter, sul giovane “leccese” che sta familiarizzando con la Serie A, sul mediano che nella terra della pietra barocca ha costruito una mediana granitica fondamentale per il mantenimento della categoria, e sul fantasista arrivato sì da una stagione sfortunata in Emilia-Romagna, ma nella quale si è comunque notato il suo solito fosforo sulla trequarti.