Gli "Italiani" della GEORGIA

Scritto il 26/06/2024
da Claudio Sottile


Luka Lochoshvili (Cremonese) e Khvicha Kvaratskhelia (Napoli), alle nostre latitudini nomi tanto difficili da pronunciare, quanto semplici da farsi ricordare per la trama calcistica. Locho e Kvara si conoscono dai tempi della cantera della Dinamo Tblisi, squadra della Capitale. Le loro strade poi hanno preso diramazioni differenti, ma si re-intersecano quando tornano a vestire la maglia dei “Crociati”. Il difensore grigiorosso è alle prese con la delusione della sconfitta, nella finale playoff, contro il Venezia, e conseguente Serie A sfumata sul più bello. Un’annata cadetta vissuta un po’ sulle montagne russe (ça va sans dire, per una ex Repubblica URSS), quella del centrale, con cicli di panchina alternati a filotti di titolarità e 26 presenze complessive nelle competizioni italiane. Stesso schema replicato anche nella post-season, quando nelle quattro partite giocate dai lombardi ha inanellato solo due presenze, una (contro i lagunari, all’andata) di sette minuti risicati.



L’esterno offensivo, pur nell’accidentata stagione azzurra, ha messo assieme 11 gol e nove assist. E, per storia, palmares e foggia tecnica, non può che essere la luce, la stella, la prima donna dei caucasici. Dopo la sua esplosione nel grande calcio, nella sbornia dello Scudetto riportato nel Golfo dopo 33 anni (e conseguente elezione a miglior giocatore del campionato), è arrivata anche la prima storica qualificazione della Georgia a un torneo internazionale. Grande merito a lui, senza dimenticare l’operato del c.t. francese Willy Sagnol, che ha condotto la Nazionale in una nuova dimensione, vedendo il barbuto top player più incisivo come attaccante centrale che come ala. A prescindere dalle alchimie tattiche, è un ballo dove gli altri inquilini sono nettamente più forti, e nessun obiettivo verrà plausibilmente fissato, consci che ogni minuto della spedizione in Germania varrà, a suo modo, una favola ai nipotini davanti al caminetto.