Donadoni: “Bei ricordi da C.T. azzurro”

Scritto il 08/07/2024
da Claudio Sottile


L’allenatore bergamasco classe 1963, in Puglia per un evento del Milan Club Margherita di Savoia, tra pensieri azzurri, rossoneri e futuri ha commentato (dopo i gironi) gli Europei in corso.



La proposta di EURO 2024.
“In tutta sincerità, non ho notato un grandissimo livello. Anche le squadre un po’ più accreditate per la vittoria finale non hanno, certamente, vita semplice e facile. È chiaro che adesso, d’ora in avanti, vedremo quelli che sono i valori. Mi aspetto di fare le dovute considerazioni allora”.

Sembrano, dal punto di vista atletico, complessivamente abbastanza spremute.
“Ho guidato la Nazionale italiana e ho giocato diverse partite in azzurro, garantisco che è difficile arrivare in fondo a una stagione con le energie al massimo, disputando una competizione importante come i Mondiali o gli Europei dopo la miriade di impegni affrontati durante l’anno con il club. Anche le condizioni climatiche sono particolari, fa caldo ed è tosta. Chi ha calciatori integri dal punto di vista fisico, ha maggiori chance di alzare il trofeo”.



Da commissario tecnico, nel 2008, proprio al timone durante la kermesse continentale.
“Bei ricordi. Avere la possibilità di allenare la Nazionale italiana come commissario tecnico credo sia un’esperienza unica per chiunque. Sono periodi intensi, di pressioni, ma anche di grandi soddisfazioni”.

Un nome che ti ha impressionato in Germania.
“È facile parlare dei giovani che la Spagna ha proposto. Però non ho avuto la possibilità di vedere tutte le partite in forma integrale, quindi qualcuno sicuramente mi è sfuggito. Ma, qualche elemento interessante direi che c’è senz’altro”.



Magari un dribblomane alla Donadoni.
“Già quando ero in attività, mi ponevano domande di questo tipo. Ogni calciatore deve avere una propria caratteristica peculiare. È vero che qualche movenza possa essere ritrovata in giocatori del passato, però ogni atleta deve esprimere sé stesso.”

Il ritorno in panchina.
“Spero accada quanto prima”.



L’AIC accanto.
“Sì, è successo. Devo dire che nelle circostanze in cui ho avuto bisogno e necessità, c’è stato supporto”.

Cosa significa una sala gremita per ascoltarti, a 24 anni dalle scarpette appese al chiodo.
“Che hai lasciato qualcosa di positivo. Credo di aver vissuto una fase del Milan bella, importante, che è coincisa con gli anni migliori della mia carriera”.